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giovedì 10 luglio 2008

Sanità: tutti i tagli del governo Berlusconi quarto!

Come ormai abitudine per l’attuale governo siamo stati costretti a discutere in fretta nell’Aula della Camera la conversione di un decreto legge che racchiude una complessa e ampia manovra finanziaria. Questa manovra interessa i più diversi ambiti della nostra società: dalla sanità al sistema universitario e scolastico, dal lavoro alla previsione delle imposte per i prossimi 3 anni. Un decreto complicato e che avrebbe meritato una riflessione attenta e concentrata su ogni punto.
Tra le diverse tematiche toccate dal decreto, il 112 del 25 giugno 2008, quella che più mi lascia perplesso e che merita a mio avviso di essere ulteriormente sottolineata è la riforma del Sistema Sanitario ed in particolare l’analisi di tutti i tagli che subirà la Sanità italiana attraverso questa nuova manovra fiscale; tagli quantificati in circa 5 miliardi di euro e più precisamente 2 MLD x il 2010 e 3 MLD x il 2011!
Un taglio netto che riguarderà la riduzione dei posti letto ospedalieri, taglio del personale, dai medici agli infermieri, e che ignorerà che, ad esempio, il più grande ospedale del sud – il Cardarelli di Napoli (ma non solo quello vi assicuro!) - continua, nell’emergenza cronica cui è costretto; ricoverando i pazienti sulle barelle, nei corridoi, negli androni, nelle medicherie… in attesa che si liberi qualche posto letto! E ignorerà anche che, ancora oggi, nei policlinici di tutta Italia l’assistenza è garantita prevalentemente da precari e specializzandi, che offrono la loro opera per pochi euro al mese, spesso al di là delle proprie competenze e senza un minimo di esperienza. E questo vogliamo chiamarlo “diritto alla salute”!
Inoltre con la scellerata manovra fiscale che il governo ci ha chiesto di approvare in questi giorni si genererà, anzi si è già generato un conflitto istituzionale fra Stato e Regioni. È in atto un vero e proprio braccio di ferro – come si evince da diversi articoli di giornale - tra il Governo di Roma e i Governatori di tutta Italia anche di quelli che appartengono al centrodestra. Non è solo l’IdV a dissentire su questa manovra. Manovra a mio avviso demenziale perché colpisce i cittadini comuni, i cittadini “normali”… quelli che una clinica privata proprio non se la possono permettere!
Il Patto per la salute, siglato tra governo e Regioni e firmato dal governo Prodi e proposto dall’allora ministro Livia Turco in sintonia col responsabile dell’economia Padoa Schioppa, prevedeva un aumento del fondo sanitario nazionale del 3% nel triennio 2008/2011 che avrebbe soddisfatto – bene o male - tutti. Le Regioni, i pazienti i medici e anche i paramedici per i quali erano stati previsti i fondi per il rinnovo del contratto (3 Mld x evitare i ticket + 1 Miliardo e 800 x il rinnovo dei contratti).
Oggi, invece, questo decreto fiscale di fatto dimezza i fondi destinati alla sanità pubblica e lo fa così disinvoltamente da non rendersi conto – o fingendo di non rendersi conto - che questi tagli graveranno soltanto sulle famiglie degli italiani. Non si è preso in considerazione l’incremento demografico (circa 400.000 persone l’anno… ma peggio x loro, sono extracomunitari, anche se pagano le tasse!) e si è deciso inoltre di lasciare tutta la responsabilità di sanare il debito derivante dall’eliminazione dei ticket sulla diagnostica alle Regioni… ben 834 milioni di euro!!! Quando molte di queste Regioni – ed è inutile nasconderlo – versano già in una situazione economica e di gestione finanziaria non facile. Adesso dovranno invece compiere uno sforzo duplice, anzi un miracolo, perché da un lato dovranno effettuare dei tagli per colmare il debito accumulato negli anni e dall’altro avranno l’onere di garantire l’assistenza sanitaria, ma con molti meno soldi a disposizione. E cosa comporterà tutto questo? Il buco della sanità diventerà per le Regioni una voragine e il livello dell’assistenza – già scadente in particolare nelle regioni del sud - sarà al di sotto dei livelli di decenza!
L’abolizione dei ticket rimane quindi una fantomatica illusione: è stata introdotta dal Comma 19 dell’Art.60/bis e poi rimangiata nel Comma 21 dello stesso articolo, quando si prevede che le Regioni (per appianare i bilanci) potranno “mantenere in misura integrale o ridotta” i ticket stessi o varare “altre forme di partecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria” che vuol dire la stessa cosa. Dove troveranno i Governatori i più di 800 milioni se non reintroducendo dalla finestra i ticket che il Governo ha appena fatto uscire dalla porta? E’ davvero assurd! Si tratta soltanto di un bluff che mi ricorda quello che a Napoli davanti alla stazione di Piazza Garibaldi si chiama il gioco delle tre carte! Per ora ci resta solo una promessa quella fatta dal Ministro Sacconi che ci dice che provvederà in futuro ad inserire uno stanziamento di circa 400 milioni nel prossimo piano sanità 2010-2012… un’altra promessa che se mai mantenuta ci dovrà spiegare dove si andranno a reperire gli altri 430 milioni visto che col taglio degli stipendi a manager, direttori generali, direttori sanitari si potranno recuperare, al massimo, 10-20 milioni di euro!
Ma non basta! In questa aberrazione legislativa è stata tagliata anche la ristrutturazione degli ospedali e la loro messa in sicurezza! A Sorrento, nel paese in cui vivo, feudo blindato del centrodestra, è attivo un presidio ospedaliero insufficiente e fatiscente, dove non è consentito neanche partorire e dove gli intonaci cadono sempre più a pezzi! Ed è avvilente per un posto che vive quasi tutto l’anno di turismo internazionale mostrare agli stranieri che da noi ci si cura in strutture decadenti e indegne anche x un paese del terzo mondo!
Tutto questo ci fa capire che la Sanità è relegata a pura materia economica… del resto basterebbe soltanto ricordare che oggi non esiste più neanche un Ministero a “lei” interamente dedicato!

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