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martedì 2 marzo 2010

Biotestamento: “Fittizia la discussione in Commissione”

“Da uomo laico e liberale ho a cuore la mia libertà che significa liberta di scienza e di coscienza, di critica e di autocritica, libertà di decidere la mia esistenza ed anche la sua fine. Su principi così essenziali credo che uno Stato che si definisce laico debba garantire gli elementari principi liberali e non può legiferare con un criterio di tipo religioso che è quello del valore della vita! È per questo che trovo controproducente ed inutile la discussione che da settimane occupa i lavori della XII Commissione: questo Governo, oscurantista e clericale, ha bloccato, di fatto, il testo sulle DAT da tempo e a poco servono aperture di facciata come quella fatta all’articolo 3”. Così l’On. Antonio Palagiano, capogruppo Idv in XII Commissione, commenta la bocciatura degli emendamenti Idv al testo del testamento biologico in discussione alla Affari Sociali di Montecitorio.

“Trovo fortemente limitativo il fatto che una dichiarazione anticipata di trattamento possa essere fatta esclusivamente al medico. Un testamento è un testamento – prosegue il deputato Idv - e come tale può essere “lasciato” anche ad una propria persona di fiducia. Persino nella cattolica Germania sono riusciti a redigere una legge che disciplini in maniera idonea questa delicata materia, prevedendo diverse possibilità per redigere o dettare la propria Dat. Noi, evidentemente, non ne siamo capaci!”

“Uno Stato laico ha il dovere di garantire l'autonomia della persona affinché che le volontà del cittadino siano rispettate fino in fondo, e che non gli venga sottratta la dignità durante il periodo che precede la morte. Per tutte queste ragioni è necessario attribuire alle DAT un valore almeno impegnativo, altrimenti le volontà del cittadino non saranno prese neanche in considerazione. Queste DAT, invece – conclude Palagiano - non hanno valore neanche orientativo e la legge in esame è la degna figlia di uno Stato etico.”.

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