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venerdì 25 febbraio 2011

MILLEPROROGHE/PALAGIANO (IDV): “PMA: OBBLIGATORIO IL RISPETTO DELLA PRIVACY”

"Le coppie italiane dovranno avere garanzie di tutela della riservatezza ed i dati che li riguardano, richiesti dal Ministero della Salute ai centri di pma, dovranno essere sottoposti obbligatoriamente al parere del Garante per la Privacy". È questo ciò che ha chiesto l’On Antonio Palagiano, responsabile Sanità dell’Idv, nell’ordine del giorno al decreto milleproroghe accolto oggi dal Governo, dopo un'iniziale riformulazione.

“Nel momento in cui si interviene a tutela della salute dei cittadini non si può “valutare l’opportunità di intervenire”, come aveva originariamente risposto il Governo, ma si deve intervenire concretamente per garantire questo diritto. La riformulazione del mio ordine del giorno – prosegue il deputato Idv – non avrebbe avuto alcun carattere impegnativo da parte del Governo, anzi avrebbe indebolito ed offuscato quello che deve essere un diritto sacrosanto per le coppie che decidono di ricorrere alla fecondazione assistita in Italia: la riservatezza”.

“Ognuno di voi – ha aggiunto Palagiano – avrà dei parenti che sono ricorsi alla Pma e a nessuno di loro piacerebbe essere schedato in un database del Ministero. Vigileremo affinché questo ordine del giorno trovi concreta applicazione”.
Il testo dell'ordine del giorno accolto:

La Camera,
in sede di esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 29 dicembre 2010, n.225, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislativi e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie (A.C. 4086)
premesso che:

il comma 1-quinquies, dell’articolo 2 del disegno di legge in esame, proroga al 30 aprile 2011 il termine, entro cui l'Istituto superiore di sanità deve predisporre una relazione per il Ministro della salute sull'attività delle strutture autorizzate all'applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita;
si prevede inoltre che, fatte salve le disposizioni sul registro nazionale delle strutture autorizzate all’applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, di cui alla legge 40 del2004, nonché quelle in tema di tracciabilità di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 191/2007, tutte le strutture autorizzate devono invia i dati richiesti al Ministero della salute, per poi essere successivamente inoltrate all’Istituto Superiore di Sanità e al Centro nazionale trapianti;
le modalità di comunicazione dei dati da parte delle suddette strutture, ai fini del successivo inoltro all’Istituto Superiore di Sanità e al Centro nazionale trapianti, saranno disciplinate da un decreto del Ministero della Salute;
per come è formulata la norma, estremamente generica e con vaghi riferimenti a dati inviati sia in forma aggregata che in forma disaggregata, può mettere a rischio la privacy delle donne, e non dà alcuna garanzia su possibili violazioni della riservatezza delle coppie che decidono di ricorrere alla PMA;
peraltro va ricordato che il decreto legislativo 196/2003 recante il “Codice in materia di protezione dei dati personali”, all’articolo 154, comma 4, prevede proprio il parere del Garante all'atto della predisposizione delle norme regolamentari e degli atti amministrativi suscettibili di incidere sulle materie disciplinate dal suddetto codice. E questo riferimento normativo è del tutto assente nel comma 1-quinquies in esame;

impegna il Governo

a integrare la norma in esame, garantendo la necessaria tutela della privacy dei soggetti che decidono di ricorrere alla PMA, e a tal fine prevedendo di acquisire, ai fini dell’emanazione del previsto decreto ministeriale, il parere del Garante per la protezione dei dati personali, così come previsto dall’articolo 154, comma 4, del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 196/2003.


PALAGIANO, MURA

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