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venerdì 30 aprile 2010

Tabacco: distributori fuori legge

Le notizie arrivano da diverse parti d’Italia e da ultimo sono state le Iene di Italia Uno, nella puntata del 14 aprile scorso, a segnalare il problema: una grossa percentuale dei distributori di sigarette italiani sono fuori legge. Secondo un Decreto dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, infatti, dal 1 novembre 2009 i tabaccai e di conseguenza i distributori non possono vendere sigarette ai minori di 16 anni. Per i distributori, in particolare, è previsto l’obbligo di un lettore a bande magnetiche che possa leggere documenti quali tessera sanitaria, codice fiscale, carta di identità elettronica, che possano accertare lo stato anagrafico dell’acquirente.
Tuttavia, da diverse indagini di Polizia locale e Guardia di finanza (Brindisi, Cagliari, Viterbo…), moltissimi di questi distributori, diffusi in tutto il territorio nazionale non sono a norma. Molti, infatti, forniscono le sigarette senza bisogno di inserire alcun documento, in altri casi basta inserire una qualunque tessera – anche, ad esempio, quella di un supermercato – per ottenere comunque il pacchetto richiesto. Il caso più eclatante è stato l’inserimento di una tessera sanitaria di un bambino di 4 anni: il distributore ha erogato automaticamente la merce richiesta! È probabile che la manomissione di queste macchinette sia effettuata direttamente dai tabaccai – molti dei quali sono stati denunciati nel corso delle indagini – al fine di vendere più prodotti. Una vera truffa ai danni dei cittadini. Una doppia truffa, perché incide sì, sull’aspetto economico, ma anche sulla tutela della salute del cittadino – in questo caso specifico dei minori – che dovrebbe essere prerogativa del nostro Stato.
In Italia si va sempre più abbassando l’età della prima sigaretta e questo incide su diverse patologie che l’organismo potrebbe presentare anche in anni successivi (questi sono solo alcuni dei danni legati al fumo: compromissione degli apparati respiratorio e vascolare - con ripercussioni cardiache, cerebrali, e circolazione arteriosa periferica, infezioni della cavità orale e laringe, del primo tratto delle vie digestive, della placenta e conseguentemente del feto, problemi inerenti l’apparato urogenitale e il pancreas). Pensiamo che in Italia fuma il 32% dei maschi adolescenti e il 20,7% delle ragazze, e abbiamo ancora 18.000 morti l'anno per patologie riconducibili al fumo.
Per questo ho deciso di interrogare i Ministri di Interno, Economia e Salute, affinché, per quanto di loro competenza non sottovalutino la situazione dei distributori di tabacchi presenti nel Paese e attivino un’azione concreta a tutela del cittadino e della sua salute. Partendo dal potenziamento dei controlli su rivenditori e distributori automatici fino all’emanazione di possibili linee guida per regolamentare definitivamente i divieti di fumo in Italia ai minori di 16 anni, sulla scia di quanto previsto, tra le altre cose, da un ddl bipartisan che è tuttora in discussione al Senato in commissione Sanità.
In attesa di una risposta continueremo a denunciare casi come questi cercando, per quanto in nostro potere, di garantire il diritto alla salute dei cittadini italiani, specie dei più piccoli.

1 commento:

  1. Bravissimo! la salute dei bambini ed adolescenti va tutelata! E' necessario porre in atto tutte le possibili azioni per rendere difficile l'accesso alle sigarette ed all'alcol. In Italia siamo molto indietro su questi argomenti, rispetto alla maggior parte dei paesi europei. Questo non e' proibizionismo, e' tutelare chi non ha gli strumenti per rendersi conto dei danni che queste sostanze possono provocare, soprattutto sui giovani.

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