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giovedì 2 luglio 2009

Fecondazione: linee guida o no, si seguano le indicazioni della Consulta!

La tempestiva emanazione delle nuove linee guida alla Legge 40 viene sventolata come una clava da parte del Sottosegretario Roccella, che continua a non prendere in considerazione seriemente le indicazioni della Consulta. Lo stesso caso della sentenza del Tribunale di Bologna è stato mal digerito dal Sottosegretario che, in barba alle questioni etiche, di fatto preferisce l’aborto terapeutico fino alla 23° settimana piuttosto che la diagnosi genetica pre-impianto.
Una scelta ipocrita, insensata e crudele, quella di impedire la diagnosi pre-impianto, che costringe le donne portatrici di malattie genetiche ereditarie ad iniziare una gravidanza, portarla avanti fino al quarto - quinto mese ed abortire poi tardivamente dopo l’esito dell’amniocentesi. Ancora una volta sono i Tribunali a fare giustizia, a riportare ordine nelle poche e confuse idee di questo Governo sui temi eticamente sensibili e a mettere un freno a questa politica che entra prepotentemente nelle scelte dei singoli individui.

L’Italia dei valori non è per l’eugenetica - che significa in tutto il mondo scientifico “miglioramento della razza” - ma è a favore della diagnosi prenatale precocissima e cioè prima che avvenga l’impianto endouterino dell’embrione, e soprattutto è contro le scelte di questo Governo che per bilanciare i vizietti del Premier e non inimicarsi il mondo cattolico ricorre alla morale di Stato. E’ ora che la smettono di usare due pesi e due misure: uno per la Casta ed uno per i comuni cittadini!

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