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giovedì 10 settembre 2009

Testamento biologico: la libertà di scegliere

Alcuni giorni fa dalle pagine del Corriere della Sera il cardinale Martini si è interrogato sull’opportunità di “fermarsi un po’ a pensare, prima di riprendere la discussione sul testamento biologico”. E’ necessario, secondo l’ex arcivescovo di Milano, fare chiarezza su quali siano i mezzi “ordinari” di terapia e quali quelli “straordinari”, poiché sarebbe alquanto singolare che una persona cosciente possa rifiutare i primi, mentre, nel fine vita debba obbligatoriamente subire i secondi, pur se indirizzati al mantenimento della vita in sé e senza alcuna prospettiva di miglioramento della malattia. Si tratta di riflessioni illuminate, di un uomo di cultura di stampo liberale, che, a mio giudizio, dovrebbero far riflettere chi, sentendosi più cattolico di un cardinale, incita al fondamentalismo, ritenendosi il detentore della verità, senza lasciare spazio alle tesi altrui, pur provenendo da fonti autorevoli e scevre da qualsiasi faziosità....
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1 commento:

  1. Spero che dalla Camera si riesca a cambiare il testo del Senato... altrimenti si abbandoni completamente l'idea di una legge italiana sul testamento biologico. Così non ha alcun senso.

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