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venerdì 9 luglio 2010

Restiamo in silenzio... contro il bavaglio

Il dl sulle intercettazioni promosso da questo Governo non è un provvedimento sacrosanto, come dichiara il Premier Berlusconi, ma semplicemente e di fatto un’enorme, crudele ed insensata violazione di una delle libertà fondamentali dei cittadini: la libertà di espressione.
Allo stesso tempo questo disegno di legge annienta il diritto alla giustizia – ostacolando il lavoro della magistratura - ed il diritto di essere informati.
Per questo ho deciso di aderire, assieme a tutta l’Italia dei Valori, al silenzio/sciopero/lutto contro questa legge bavaglio… e continuerò a lottare con tutti i mezzi possibili per difendere i cittadini italiani e la nostra Carta Costituzionale e fare in modo che questo Governo non usurpi, più di quanto sta facendo, i nostri diritti!

« Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. »


(Costituzione della Repubblica Italiana, Articolo 21)

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