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venerdì 10 settembre 2010

Sanità: Italia allo sbando


L'ennesimo caso di malasanita' in poche settimane, questa volta a Policoro. Una donna di soli 32 anni. L'ennesima vittima innocente di un sistema che interviene inviando gli ispettori quando ormai e' troppo tardi. Sappiamo bene che il Governo Berlusconi è esclusivamente interessato ai disavanzi della sanità ed al pareggio dei conti e non ha a cuore la salute dei cittadini, ma la politica della sorveglianza, attuata dal ministro Tremonti, non può e non deve riguardare soltanto il comparto amministrativo, ma ha il dovere morale di comprendere anche e soprattutto quello clinico-assistenziale. Non è più tollerabile assistere quotidianamente all’invio di ispettori governativi al solo scopo di sanare i debiti oppure quando ci scappa il morto. La sanità italiana è allo sbando perché mancano i controlli preventivi. E’ necessario riscoprire l’etica della responsabilità basata sui principi della qualità e sicurezza e il cui obiettivo primario deve essere la salute del paziente. E’ giunta l’ora di definire le priorità in campo sanitario, di nominare un’Authority super partes che verifichi la qualità delle prestazioni erogate prima che altre vittime siano falcidiate dal nostro sistema sanitario incontrollato, è giunta l’ora che l’ammalato ritorni ad essere al centro del nostro sistema.
Trovo surreale che il controllo sulla sanità erogata sia affidata allo stesso Direttore Generale: il padre-padrone delle aziende sanitarie locali, colui che tutto può. Un politico nominato dalla politica e che risponde delle sue azioni solo alla parte politica che lo ha nominato. Lui decide tutto, strategie, spese, assunzioni e licenziamenti. Trovo che i suoi poteri siano eccessivi, poiché le sue decisioni non devono essere necessariamente condivise. E ritengo che non possa controllare le strutture da lui stesso gestite. In Calabria, ad esempio, decine di ospedali non sono a norma, ma non si è mai visto un DG chiudere le unità operative in difformità con le normative vigenti. La qualità, anche in campo sanitario, è qualcosa di tangibile, di misurabile, perciò occorre creare in Italia e con urgenza un organismo indipendente come il NICE dell’Inghilterra, poco importa se di nomina regionale o ministeriale, che indirizzi i nostri nosocomi verso l’eccellenza, che vuol dire coniugare l’efficacia con l’efficienza, anche attraverso il rispetto di quelle norme comportamentali, che troppo spesso vengono ignorate nei nostri ospedali. Occorre, infine, che l’auspicabile authority analizzi e compari i dati provenienti da analoghi reparti di enti ospedalieri diversi, per vedere dove la sanità funziona e dove no, per verificare se vengono rispettati gli standard europei in termini di percentuali di guarigione, tempi operatori, giorni di degenza, complicanze, recidive, tassi di infezione e di reinterventi, che oltre a mettere a repentaglio la salute del cittadino svuotano le casse dello Stato.

1 commento:

  1. Caro Antonio,

    Ottimo articolo-preciso e chiaro.
    Purtroppo vecchi e risaputi problemi che solo una rivoluzione tipo "mani pulite per ospedali puliti" potra' iniziare a risolvere.

    Un abbraccio,

    Pasquale

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